martedì 13 giugno 2017

VALTORTA - L'IBRIDAZIONE DELL'UOMO CON LE FIERE


Dove non è Dio, è Satana. Dove l’uomo non ha più anima viva, è l’uomo bruto. Il bruto ama i bruti. La lussuria carnale, più che carnale  perché afferrata ed esasperata da Satana, lo fa avido di tutti i connubi. Bello e seducente gli pare ciò che è orrido e sconvolgente come un incubo. Il lecito non lo appaga. E’ troppo poco e troppo onesto, e pazzo di libidine cerca l’illecito, il degradante, il bestiale.
Quelli che non erano più figli di Dio, perché col padre e come il padre avevano fuggito Dio per accogliere Satana, si spinsero a questo illecito, degradante, bestiale ed ebbero mostri per figli e figlie. Quei mostri che ora colpiscono i vostri scienziati e li traggono in errore. Quei mostri che, per la potenza delle forme e per la selvaggia bellezza e una radenza belluina, frutti del connubio fra Caini e i bruti, fra i bruttissimi figli di Caino e le fiere, sedussero i figli di Dio, ossia i discendenti di Set (…) Fu allora che Dio, a impedire che il ramo dei figli di Dio si corrompesse tutto con il ramo dei figli degli uomini, mandò il generale diluvio a spegnere sotto il peso delle acque la libidine degli uomini e a distruggere i mostri generati dalla libidine dei senza Dio, insaziabili nel senso perché arsi dai fuochi di Satana.
L’uomo, l’uomo attuale, farnetica sulle linee somatiche e sugli angoli zigomatici e non volendo ammettere un Creatore, perché troppo superbo per poter riconoscere di essere stato fatto, ammette la discendenza dai bruti! Per potersi dire: “Noi, da soli, ci siamo evoluti da animali a uomini”. Si degrada, si auto degrada, per non volersi umiliare davanti a Dio e discende. Oh, se discende! Ai tempi della prima corruzione ebbe dell’animale l’aspetto, ora ne ha il pensiero e il cuore e la sua anima, per sempre più profondo connubio col male, ha preso il volto di Satana in troppi. 30.12.4

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